sabato 26 marzo 2011

Quando mediazione fa rima con collaborazione

Il mediatore lo scrivono tutti, a partire dal testo del dlgs 28/2010, e' un professionista terzo, neutrale e imparziale che, con il suo operato e la sua esperienza anche in tecniche di negoziazione, ha come unico fine riuscire a portare le parti a trovare un accordo di reciproca soddisfazione.

La mediazione pero' in Italia e' ancora poco diffusa, non c'è ancora il passa parola favorevole che si merita, ne forme di pubblicità istituzionali per ora.
La pubblicità e' lasciata agli Organismi di Mediazione, ma anche ai singoli mediatori, come prevede il codice deontologico del mediatore emanato dalla Comunità Europea.
Il mediatore pero', facendo una buona pubblicità e convincendo con la sua passione le persone con cui intrattiene rapporti di amicizia o di lavoro, rischia poi di non poter, in caso di necessita', seguire la procedura di conciliazione per evidenti conflitti di interesse.
E allora? Ecco che iniziano a formarsi network di professionisti che si conoscono e si stimano, in modo da avere esperti da consiliare ai propri contatti.
Io stessa, faccio parte di un gruppo di mediatori accreditati dall'organismo ASAC Agenzie di Milano, che ha da poco creato un proprio sito web esplicativo delle proprie competenze a disposizione di chi ha la necessita' di scegliere un mediatore professionista. Visita il sito di ConciliaMilano.it

venerdì 25 marzo 2011

AS Connet CORSO PER DIVENTARE MEDIATORE PROFESSIONISTA a Milano

"Ultime possibilità d'iscrizione entro domani 25/03/11" per il
CORSO PER DIVENTARE MEDIATORE PROFESSIONISTA
A Milano 6 giornate per intraprendere una nuova professione AS-Connet organizza a Milano, presso gli uffici della Borsani Comunicazione - Via Vivaio 6 - l’edizione aprile 2011 del corso di alta formazione per mediatori professionisti di controversie civili e commerciali. Le giornate di corso full time sono l’1, 2, 3, 8, 9 e 10 aprile 2011.
Il corso si rivolge a dottori commercialisti, avvocati, praticanti avvocati, notai, consulenti del lavoro e a tutti coloro che sono in possesso di una laurea, anche triennale.
Il programma del Corso per Mediatori Civili e Commerciali a Milano è disponibile sul sito AS-Connet.

Si tratta di un corso intensivo, e soprattutto molto economico, rispetto alle consuete richieste sul mercato. Particolarmente adatto dunque sia a coloro che intendono intraprendere questa nuova professione di Mediatore Civile, così come fortemente voluto dal Ministero di Giustizia, sia per coloro che desiderano informarsi su cosa sia in concreto la Mediazione e le Tecniche di Negoziazione.


Il corso AS-Connet è svolto in base alla normativa attuale, ha una durata di 50 ore con frequenza
obbligatoria.
Gli argomenti trattati saranno:
Modulo 1 conoscenze giuridiche sulla normativa stabilita dal decreto legge n. 28 del 10 marzo 2010,
Modulo 2 aspetti psicologici e di gestione della procedura di conciliazione
Modulo 3 interattivo dedicato a delle simulazioni di procedure di conciliazione.
Alla fine del corso, dopo il superamento di una prova finale, verrà rilasciato un attestato di “Mediatore
Professionista”, che sarà valido per l’iscrizione a un ente o organismo accreditato presso il Ministero.
Inoltre, AS-Connet offre l’opportunità, a tutti i partecipanti al corso, di chiedere l’iscrizione come mediatori civili presso il proprio organismo. Un vantaggio che, da mediatore, vi garantisco essare molto importante.
Informazioni: Barbara Barbieri, Borsani Comunicazione - Tel. 024985125, fax 0243995317, Cell.
3339700262, e-mail barbara.barbieri@borsani.it"

venerdì 18 marzo 2011

Quando serve la mediazione Civile e Commerciale

Quando le persone hanno una disputa su questioni in materia civile, la mediazione può aiutare le parti a raggiungere una risoluzione in modo tempestivo ed economico, ma soprattutto efficace.

Un mediatore imparziale formato in modo adeguato, per assistere le parti in modo da aiutarle a parlare della controversia che le vede avversarie in modo da far emergere un atteggaimento costruttivo per risolvere le cose è la chiave di volta del successo di un procedimento di conciliazione.

La mediazioe può non essere la soluzione perfetta e migliore, ma è certemente quella scelta in modo autonomo e volontario dalle parti, con l'aiuto del conciliatori che li ha aiutati ad avere un atteggiamento adatto alla negoziazione cooperativa.

Anche se può sembrare che nella maggior parte dei casi di controversie civili, le parti facciano causa per questioni economiche di risarcimento e recupero crediti, molte volte in realtà, nel profondo, ci sono altri problemi che muovono i comportamenti delle parti.

La mediazione offre un ambiente sicuro e soprattutto riservato per le parti in modo da poter discutere la controversia, certi che nulla potrà trapelare all'esterno.

Inoltre, la procedura di mediazione è attivabile in qualsiasi momento, in modo molto rapido (occorrono al massimo 15 giorni e può durare al massimo 4 mesi) sia prima che dopo l'inizio del procedimento civile.
L'unico requisito è che le parti si impegnino a partecipare al processo di mediazione in modo attivo, aperto e disponibile. 

giovedì 17 marzo 2011

La Mediazione trasformativa

La mediazione trasformativa ha un approccio un pò diverso rispetto alla scuola di negoziato di Harvard, da essa parte, ridiscute alcuni aspetti e si evolve per una propria strada originale.
Il punto principale della mediazione trasformativa è che il mediatore svolge il suo ruolo e raggiunge i propri  obiettivi solo se e quando riesce a portare le parti a responsabilizzarsi e a riconoscersi resiprocamente.Nel suo discorso di apertura, il mediatore spiega che il suo compito è quello di aiutare le parti a raggiungere una comprensione più chiara dei propri interessi e delle opzioni, e, se lo vorranno, a raggiungere una migliore comprensione del loro avversario. Pervenire ad una soluzione del conflitto non è l'obiettivo più importante della mediazione, bensì il vero successo sta nella migliore comprensione e chiarezza reciproca.
I mediatori utilizzando l'approccio trasformativo alla mediazione sottolineano che la responsabilità per l'esito del processo di mediazione sta nella volontà delle parti.



Due gli obiettivi principali della mediazione trasformativa: dare valore agli interessi e alle parti in sè e soprattutto portare le parti a riconoscersi reciprocamente.
Il riconoscimento e responsabilizzazione sono quindi concetti chiave nella teoria della mediazionetrasformativa. 
Grazie al riconoscimento reciproco delle parti, il mediatore cerca di "rafforzare la capacità delle persone di vedere e considerare le prospettive degli altri.
La mediazione ha il potenziale per produrre trasformazioni importanti nel carattere dei partecipanti. Cioè, la partecipazione al processo di mediazione può rendere gli individui più responsabili e sensibili verso le parti avverse.


Certamente questo è un approccio sbilanciato verso una teoria psicologica della giustizia, avvocati e puristi del diritto potranno non condividerla a prima vista, ma io la trovo davvero interessante e ricca di prospettive utili.

Per saperne d più potete leggere La promessa della mediazione. L'approccio trasformativo alla gestione dei conflitti

martedì 8 marzo 2011

Buona festa della Donna a tutte le Mediatrici

Buona festa della donna a tutte le mediatrici italiane!

Non mi piace fare discorsi come "parità", "quote rosa" o altre forme di pubblica assistenza di questo tipo, ma in questo caso mi sento di dire che le qualità che un mediatore deve avere, sono molto affini e comunque agevolate dalle caratteristiche tipicamente femminili: sensibilità e intuizione.

E allora che la Festa della Donna, a 12 giorni dalla entrata in vigore del dlgs 28/2010 nella sua interezza (o quasi), sia di auspicio per un nuovo ruolo speciale che le donne mediatrici  sapranno ritagliarsi con le proprie forze nel panorama dell'aiuto alla giustizia italiana.

TANTI AUGURI CARE COLLEGHE MEDIATRICI!

venerdì 4 marzo 2011

Introduzione alla mediazione civile

Sono convinta che una parte del successo della mediazione si giochi nella telefonata di convocazione delle parti a cura del Mediatore. Si sa comunicare e convincere al telefono è una qualità che va costruita bene perchè non sempre innata.

Un altro momento importante però, per iniziare a gettare le basi della fiducia delle parti nell'imparzialità e neutralità del mediatore e nella sua capacità di essere a loro disposizione per aiutarli a superare il conflitto, sta nel discorso introduttivo che il mediatore, per procedura, deve fare alle parti congiuntamente prima di tutto.

Gli elementi per il discorso introduttivo del bravo mediatore devono essere:
- presentazione (nome e cognome) del mediatore
- ringraziamento alle parti per essere intervenute, segnale di apertura e disponibilità alla cooperazione
- descrizione delle caratteristiche del mediatore come facilitatore: neutrale, imparziale, preparato all'ascolto attivo delle parti per cogliere ed esplicitare gli elementi di interesse comune su cui lavorare per costruire l'accordo.
- volontarietà
delle parti di collaborare e restare in mediazione
- confidenzialità e riservatezza di quanto accade in mediazione sia verso le altre parti che verso l'esterno anche in caso di un futuro successivo giudizio
- descrizione della procedura di mediazione: sessione congiunta, poi sessioni private in numero inprecisabile, poi sessione conclusiva
- conclusione: processo verbale di accordo o mancato accordo; il documento è distinto rispetto al testo di accordo redatto dai legali e poi eventualmente fatto omologare dal Tribunale.
- Regole del gioco: mantenere modi e toni civili, regola della parola (non darsi sulla voce), volontarietà e riservatezza (ribadire non guasta)

Questo è il riepilogo che oggi ho fatto ad un'amica, ma sono sicura che potrà servire anche ad altri

Le caratteristiche del mediatore civile: un professionista con una formazione complessa

La figura del mediatore dal punto di vista strutturale, secondo quanto definito dal dm 180/2010
a) è persona fisica (art. 1 del d.lgs. n. 28/2010 e art. 1 del dm. n. 180/2010);
b) è imparziale,
c) è terzo e neutrale rispetto alle parti;
d) ha obblighi di mezzi ma non di risultati
d) non ha poteri decisori capaci di vincolare le parti
e) svolge un servizio finalizzato ad assistere due o più soggetti nella ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia o a formulare una proposta per la risoluzione della stessa

Sotto il profilo giuridico il mediatore può dunque essere definito quale persona fisica che svolge un’attività professionale di natura intellettuale in favore dell’organismo presso il cui elenco è stato inserito.
La natura intellettuale dell’opera deriva dalla considerazione che funzione precipua del mediatore è, come si evince dalla definizione di cui all’art. 1 del d.lgs. n. 28/2010, quella di assistere le parti in lite al fine di pervenire ad una soluzione concordata della medesima, attività che esige conoscenza degli strumenti tecnici della procedura di negoziazione assistita e capacità di una loro utile applicazione, oltre che, evidentemente, dei profili giuridici che attengono alla controversia.

L’imparzialità significherà, anche per il mediatore, divieto di favore per una delle parti, mentre le neutralità attiene all’indifferenza nei confronti delle parti e dunque nell’equidistanza.
L’imparzialità e la serietà del mediatore significano la sua capacità di divenire catalizzatore della fiducia delle parti, fino a essere confidente e buon “rappresentante” di tutte.
Ecco la ragione per cui, fortunatamente il d.m. n. 180/2010 consente alle parti stesse di sollecitare comunemente il responsabile dell’organismo per l’eventuale designazione di uno specifico mediatore alla trattazione del loro affare. Ipotesi inammissibile nella dimensione giudiziaria della lite.

Per quanto riguarda la definizione di obbligo di mezzi non di risultato, significa che il mediatore ha per obbligo al sua costante formazione per costituirsi come figura professionale trasversale rispetto alle competenze tecniche che pure attengono alla materia mediata.
Non deve trattarsi necessariamente di un giurista, anche se risulta chiaro che la conoscenza del diritto renderà migliore la sua opera.
I corsi che i mediatori saranno tenuti a seguire, dovranno avere per oggetto la normativa nazionale, comunitaria e internazionale in materia di mediazione e conciliazione, la metodologia delle procedure facilitative e aggiudicative di negoziazione e di mediazione e le relative tecniche di gestione del conflitto e di interazione comunicativa, anche con riferimento alla mediazione demandata dal giudice, e, infine, l’efficacia e l’operatività delle clausole contrattuali di mediazione e conciliazione, la forma, il contenuto e gli effetti della domanda di mediazione e dell’accordo di conciliazione, i compiti e le responsabilità del mediatore.
In sintesi, un articolato quadro di qualificazione professionale del mediatore, non incentrato solo, né principalmente, sulla conoscenza delle discipline giuridiche rilevanti, quanto piuttosto sul momento relazionale e autonomo della tecnica di mediazione. A conferma della connotazione metagiuridica della figura in parola, vero e proprio homo novus sia del mondo delle professioni sia di quello della giustizia.

Il mediatore non propone e non obbliga all'accettazione di soluzioni al conflitto, semplicemente suggerisce alle parti come tornare a comunicare efficacemente per poter riconoscere insieme gli elementi comuni, gli interessi comuni su cui basare ipotesi di accordo negoziale.
Nel caso della forma di medizione civile valutativa, il mediatore comunica alle parti la propria valutazione del conflitto e della soluzione possibile, ma le parti non sono in alcun modo vincolate ad accettare.

giovedì 3 marzo 2011

Mediazione secondo il dlgs 28/2010 e Mediazione come attività di consulenza

L’attività di mediazione, intesa come lavoro per il raggiungimento di un accordo attraverso tecniche di negoziazione cooperativa, può essere esercitata da professionisti non inseriti nel registro degli organismi accreditati, non avendo il legislatore riservato ad essi lo svolgimento della medesima, ma diverso sarà il valore giuridico dell’atto conclusivo del procedimento: nel caso di verbale di accordo sottoscritto nell’ambito della procedura regolata dal d.lgs. n. 28/2010, lo stesso è suscettibile di omologa presso il Tribunale competente e di acquisizione del valore di titolo esecutivo e come detto ipotecario; nel caso di accordo raggiunto in sede diversa da quella disciplinata dal d.lgs. n.28/2010, l’atto conclusivo avrà unicamente valore di atto negoziale, con conseguenti effetti, reali od obbligatori, previsti per i contratti (titolo esecutivo nei limiti di cui all’art. 474 c.p.c.).

martedì 1 marzo 2011

Mediazione civile in azienda

La tendenza delle aziende che operano nei paesi anglosassoni è chiara: usare la mediazione come primo passo nella risoluzione dei conflitti con la propria clientela. Le Aziende italiane dovrebbero prendere in seria considerazione questa pratica.
Si tratta infatti di una vera e propria azione di customer care, di attenzione e cura, verso gli utenti perchè portare a termine una mediazione in modo positivo significa di sicuro avere Clienti nuovamente fedeli.
Perchè? Proviamo a pensarci insieme.
Se un cliente si sente insoddisfatto, o peggio danneggiato, da un prodotto acquistato dalla Azienda A potrà andare in causa e ottenere cosa? al massimo un risarcimento economico se e quando il giudice gli darà ragione piena. Ma la sensazione di insoddisfazione o di torto subito rimarrà, molto spesso il rimborso non è il vero interesse del Cliente e in attesa del giudizio di sicuro interromperà ogni rapporto con l'Azienda A.
Se invece l'Azienda A nei propri contratti, prevedesse la necessità di provare preventivamente la risoluzione della controversia con un procedimento di mediazione cosa accadrebbe?
L'Azienda A dimostrerebbe di fare davvero l'interesse del proprio Cliente, perchè nel corso della mediazione sarà possibile far emergere i reali motivi di insoddisfazione, al di là e più in profondità, del semplice livello della richiesta di rimborso.
Il Cliente che vede riconoscere e valorizzare le proprie richieste sarà certamente riconoscente e meglio disposto a proseguire il rapporto con l'Azienda A.
Concordate?
I Consulenti di azienda dovrebbero considerare la mediazione civile e commerciale come un valore da proprorre sempre!