venerdì 22 aprile 2011

La Conciliazione delle Camere di Commercio - Una scelta felice

La Conciliazione in azione

Dal 29 aprile parte la selezione per i Mediatori da inserire nelle liste di Conciliatori per la Camera di Commercio di Firenze. Io sarò tra gli esaminandi.

Per prepararmi al meglio ho trovato sul sito della Camera di Comemrcio di Firenze una serie molto interessante di video sulla Conciliazione in atto.

E' disponibile una simulazione di conciliazione legata al settore turistico. Molto interessante, vi consiglio la visione Camera di Commercio di Firenze

giovedì 21 aprile 2011

Il ruolo…positivo…delle emozioni nella mediazione civile

A cosa servono le emozioni per arrivare ad una conciliazione? Sono utili o sono un ostacolo? Cosa fa un mediatore quando si trova davanti una parte molto emotiva e di fronte alle proprie emozioni?

Le emozioni sono davvero il codice di accesso, la password, per arrivare a intravedere la soluzione e lavorare con le parti affinchè approdino alla migliore soluzione di una controversia, in termini di soddisfazione e riconquista del rapporto.
Molti mediatori hanno paura che affrontando le emozioni la situazione possa sfuggire loro di mano ed esplodere, temono di perdere il filo logico del percorso di mediazione.
Esplorare le emozioni, fare domande per comprenderle meglio, scoprire i valori morali da cui scaturiscono serve a far emergere aspetti importanti su cui lavorare e da richiamare sul tavolo negoziale al momento delle ipotesi di accordo, cioè nella fase più razionale.
Purtroppo è ancora troppo diffusa, soprattutto tra coloro che hanno una formazione giuridica o tecnica, che le mediazioni commerciali, a differenza di quelle familiari e penali, debbano essere risolte solo attraverso una gestione razionale, ragionevole ed efficiente.
In realtà, come ha anche detto più volte, commentando il dlgs 28/2010, il Ministro Alfano,
molte delle controversie civili commerciali coinvolgono forti emozioni:
– impresa familiare
– risarcimento del danno per colpa medica
– controversie di tipo finanziario
– rapporti societari
– condominio
– diffamazione

Le persone percepiscono un conflitto, perché qualche cosa sembra loro “sbagliato” e non si sentono di abbandonare un conflitto finché le cose non si siano “raddrizzate” o essi abbiano cambiato il convincimento intorno alla serietà delle violazioni morali o normative avvenute per avere una più completa conoscenza del conflitto (delle tensioni relazionali, degli interessi della disputa, delle preoccupazioni nascoste e delle posizioni contrapposte).
Per questo motivo, è una parte critica del ruolo del mediatore, la capacità di occuparsi delle cause emotive, di come le parti definiscono e vivono il conflitto, il loro sistema di valori.
Naturalmente le emozioni non sono solo quelle che animano il conflitto nelle singole parti, ma sono anche le emozioni delle parti rispetto al rapporto tra di loro e rispetto al mediatore.
Comprendere questo quadro permette di inquadrare la questione in modo più completo per poter aiutare le parti in modo profondo a ritrovare la serenità per leggere le situazioni in modo più distaccato, lucido e costruttivo.

Il primo passo, di solito, si può ottenere con il riattivare la comunicazione diretta delle parti tra loro….da qui in poi è tutto in discesa e le soluzioni possibili alla controversia emergeranno in modo spontaneo.

Concordate?

sabato 16 aprile 2011

Sciopero OUA: cosa ne dicono all'estero

Vi segnalo questo blog e in particolare questo post corredato anche da un mio commento http://businessconflictmanagement.com/blog/2011/03/italian-lawyers-call-em-as-they-sees-em/ Una giusta riflessione sulla miopia della posizione dell'OUA, e sul fraintendimento da parte di quegli avvocati che non riescono a cogliere il vantaggio della mediazione e il nuovo ruolo che l'avvocato può e deve avere all'interno della procedura di mediazione. Io ho sempre pensato che il mediatore non necessariamente debba essere un giurista, ma certamente le parti in mediazione è positivo che siano accompagnate dai legali. Perchè? Perchè io opto per un ruolo del mediatore come facilitatore, dunque al momento dell'accordo i legali potranno prestare tutto il loro "mestiere" nella stesura del testo dell'accordo. Una collaborazione perfetta: il mediatore aiuta le parti, i legali svolgono un ruolo di consulenza rispetto alle proposte emerse (con mente aperta) e al termine mostrano la loro competenza nella redazione del testo di accordo e possono procedere al deposito in Tribunale per l'omologazione!

mercoledì 13 aprile 2011

Mediazione civile: pronuncia Tar Lazio non sospende regolamento attuativo

Tratto da Il sito www.giustizia.it

Mediazione civile: pronuncia Tar Lazio non sospende regolamento attuativo

13 aprile 2011

Con riferimento alla pronuncia emessa ieri dal Tar del Lazio, il Ministero della Giustizia precisa che il giudice amministrativo ha rimesso la questione dell’obbligatorietà della mediazione alla Corte costituzionale perché si pronunci come nelle sue prerogative, ma, significativamente, non ha sospeso, come pure avrebbe potuto, il regolamento attuativo impugnato che, al pari della corrispondente disciplina legislativa, resta vigente e operante, come in ogni altro dei molti casi in cui pende una questione di legittimità su norme processuali.

Il tentativo di mediazione non può essere dichiarato esaurito solo se una parte non si presenta

Il ministero precisa che avere introdotto un tentativo di conciliazione come condizione di procedibilità nel giudizio civile ha un significato preciso.
Infatti, «la mediazione obbligatoria è tale proprio in quanto deve essere esperita anche in caso di mancata adesione della parte invitata e non può, quindi, dirsi correttamente percorsa ove l'istante si sia rivolto ad un organismo di conciliazione ed abbia rinunciato, a seguito della ricezione della comunicazione di mancata adesione della parte invitata, alla mediazione».

A dare ulteriore conforto a tale impostazione è la circostanza che ai sensi dell’art.11 del d.lgs.28/2010 e dell’art.7 del d.m. 180/2010, il mediatore può formulare la proposta anche in caso di mancata partecipazione di una o più parti al procedimento di mediazione; in ogni caso, è il mediatore che deve verificare se effettivamente la controparte non si presenti, essendo tale comportamento valutabile dal giudice nell’effettivo successivo giudizio, ai sensi dell’art.8, comma quinto, del d.lgs. 28/2010.
E’,inoltre, rilevante considerare che, nel corso del procedimento di mediazione, il mediatore potrebbe ragionare con l’unica parte presente sul ridimensionamento o sulla variazione della sua pretesa da comunicare all’altra parte come proposta dello stesso soggetto in lite e non del mediatore.

La previsione, per talune materie, di una condizione di procedibilità comporta che la mediazione debba essere effettivamente esperita dinanzi al mediatore, sia pure con le modalità sopra indicate, con la conseguenza che, per ritenersi esperita la condizione di procedibilità, l’unico soggetto legittimato secondo legge a redigere il verbale di esito negativo della mediazione è il mediatore e non la segreteria dell’organismo di mediazione.

Tratto da: Circolare 4 aprile 2011 - Regolamento di procedura e requisiti dei mediatori. Chiarimenti

Il Ministero di Giustizia sta affermando a voce sempre più forte di credere e aver creduto nell'istituto della mediazione come tentativo di risoluzione alternativo delle controversie.
Il mediatore assume un ruolo sempre più forte nella ricerca di soluzioni alternative, basandosi sulla propria capacità di ricondurre una controversia da un approccio avversariale ad uno collaborativo. Molto interessante e premiante per il mediatore, l'affermazione contenuta nella circolare in cui si afferma che il Mediatore deve lavorare anche con la sola parte presente per cercare di far emergere idee e proposte da sottoporre alla controparte.

martedì 12 aprile 2011

Conciliazione obbligatoria nelle cause civili

Eè arrivato il pronunciamento del TAR del Lazio sulla costituzionalità dei Regolamenti attuativi del dlgs 28/2010.

La decisione viene rimessa nelle mani della Corte Costituzionale alcuni punti specifici del regolamento sulla 'media-conciliazione', in particolare sull'aspetto della obbligatorietà del tentativo di mediazione prima del deposito della causa in tribunale.

Quello che pensiamo noi mediatori è chiaro, ma vale ancora una volta la pena di ripeterlo:
- la mediazione in poco tempo (max 4 mesi) può riuscire a comporre la controversia. I 4 mesi non spostano i tempi lunghissimi di un processo civile. Per lo più il tentativo si può fare intanto che si aspetta la prima udienza.
- la mediazione è economica e può essere affrontata anche senza necessità di assistenza legale. Le parti devono confrontarsi apertamente e direttamente
- il mediatore e gli organismi sono selezionati dal Ministero di Giustizia e dunque preparati alla dsicussione delle controversie
- la mediazione rende libere le parti di crearsi una propria soluzione soddisfacente, senza dover aspettare la decisione di un estraneo quale è il giudice.

A noi sembra che la Mediazione sia davvero una svolta epocale per la giustizia italiana e speriamo vivamente che interessi di parte non la sottraggano indebitamente come valida soluzione!


Leggi l'articolo

Vero o Falso sulla Mediazione

In poche domande e risposte tutti i vantaggi della mediazione spiegata in modo chiaro.

Vi consiglio di leggere sul sito www.conciliamilano.it questo Vero o Falso sulla Mediazione

Buona lettura!

venerdì 8 aprile 2011

ASAC Agenzie Milano: protagonista nella mediazione civile

L’Associazione per lo Sviluppo delle Agenzie di Conciliazione – A.S.A.C. nasce per iniziativa del Collegio dei Ragionieri di Milano e Lodi il 18 Febbraio 2003.
Da anni diffonde la cultura dei metodi alternativi di risoluzione dei conflitti, quali conciliazione e mediazione e gestisce incontri di mediazione civile e societaria.
L’Associazione organizza e promuove la formazione e l’aggiornamento professionale di conciliatori e mediatori sia attraverso i corsi secondo i requisiti del Ministero di Giustizia sia con un percorso formativo continuo fatto da seminari di approfondimento mensili.

A.S.A.C. annovera oltre 115 mediatori tra i propri Soci.
L'Associazione è iscritta al n. 20 (PDG 17.12.2007) del Registro degli organismi deputati a gestire tentativi di conciliazione a norma dell’articolo 38 del decreto legislativo 17 gennaio 2003, n. 5 accreditata con PDG 07.06.2007 del Ministero della Giustizia tra i soggetti accreditati a tenere corsi di formazione previsti dall’art. 4 co. 3 del DM 23 luglio 2004 n. 222.

lunedì 4 aprile 2011

Chi sta dalla parte del mediatore?

La risposta è piuttosto scontata ma realistica: pochi ... davvero pochi comprendono ancora e sostengono il lavoro svolto dal mediatore come esponente di una cultura della relazione che agevola il rapporto e la comunicazione al posto del consueto atteggiamento di prevaricazione del "io ho ragione e tu devi ammetterlo".

Molti avvocati ancora si arroccano in posizioni difensiva, qualcuno dice addirittura rallentando la consegna delle cause civili in una ultima speranza che la mediazione venga revocata.

Ma ora ci si mettono anche le assicurazioni. Parlando con un amico assicuratore, oggi, mi è stato detto che le principlai compagnie di assicurazione non faranno polizze professionali ai nuovi mediatori, perchè non essendoci "storia" su questa professione non si possono calcolare i rischi.
E' vero che l'organismo presso cui si opera ha una polizza imposta per legge dal Ministero di Giustizia, ma il singolo Mediatore avrebbe dovuto potersi a sua volta tutelare!

Ma noi andiamo avanti lo stesso...perchè crediamo che la mediazione possa davvero essere una svolta positiva a tutto il nostro sistema paese!

domenica 3 aprile 2011

La mediazione civile solo ad avvocati e commercialisti?

Questo e' il titolo che nasce da un convegno di avvocati della Toscana che proporrebbero di limiate a queste due professioni l'esercizio della mediazione civile e commerciale. Link all'articolo
Se così fosse, allora passerei immediatamente anche io nelle schiere di coloro che dicono che la mediazione e' semplicemente un inutile doppione del processo civile.
Perché? Perché la mediazione fatta da "tecnici" Dell materia sarebbe un inutile copia del processo di attribuzione di colpe e ragioni e di risarcimenti scarsamente compensativi del torto subito.

La mediazione e' tutt'altro davvero. E' la ricerca di un interesse che va oltre la singola controversia, un interesse che nasce dalla comunicazione tra le parti, da un dialogo che un mediatore professionista sa far emergere!

E' una cosa davvero preoccupante che da più parti la mediazione sia ancora vista solo come occasione di business o di recupero mancati introiti, e non come fattore chiave per aiutare il nostro paese ad uscire da questa conflittualità diffusa e ormai all'eccesso.
La mediazione porta a diffondere al contrario la cultura del dialogo, della ricerca comune di una soluzione, non di un punto di vista singolo ed egoistico da far prevalere ad ogni costo!
Questo e' per me la mediazione!